7. Fonti e impieghi
UN'ISTANTANEA SULL'IMPRESA: FONTI E IMPIEGHI
Se osserviamo l’impresa in un dato istante possiamo rilevare la struttura degli impieghi e delle fonti.
Le fonti indicano le modalità con la quali si sono ottenuti tutti i tipi di finanziamento, ovvero le possibilità di finanziare l'impresa (ad esempio, capitale proprio, capitale di terzi, ecc.)
Gli impieghi rappresentano le modalità con le fonti sono impiegate, ovvero come sono utilizzate (ad esempio, acquisto di immobilizzazioni, acquisto di merci, acquisto di materie prime, salari, prestazioni professionali, ecc.)
Se consideriamo il lato degli impieghi si distinguono in sintesi:
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il denaro in cassa o in banca (derivante dai finanziamenti e dalla vendita dei prodotti) in attesa di investimento;
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i crediti commerciali derivanti dalla vendita dei prodotti;
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gli investimenti in fattori produttivi durevoli;
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gli investimenti in fattori produttivi non durevoli.
L’insieme di tutti i mezzi a disposizione dell’impresa (in un determinato momento) per svolgere l’attività economica, si definisce anche patrimonio lordo di funzionamento o capitale investito dall’impresa.
Se consideriamo il lato delle fonti che hanno permesso di acquisire i fattori della produzione o le risorse in attesa di investimento, si possono distinguere in sintesi:
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le fonti proprie;
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le fonti di terzi.
Le fonti proprie possono derivare non solo dai finanziamenti dei soci ma anche dalle attività di gestione. Infatti, la differenza tra le entrate (derivanti dai ricavi di vendita dei prodotti) e le uscite (determinate dai costi di esercizio) in caso di segno positivo rappresenta una forma di autofinanziamento dell’impresa.
Le fonti di terzi sono rappresentate oltre che dai finanziamenti a titolo di prestito (ad esempio, mutui, prestiti bancari, ecc.) anche da finanziamenti commerciali legati alla fornitura di beni e servizi rappresentati da dilazioni di pagamento. Le diverse tipologie di finanziamenti concessi da terzi si definiscono anche passività.
L’insieme dei mezzi di cui l’impresa dispone e delle relative fonti di finanziamento vengono rappresentate attraverso un prospetto a due sezioni definito Stato Patrimoniale.
La differenza tra il valore del capitale lordo di funzionamento (corrispondente alla somma dei finanziamenti di terzi, propri e dell’autofinanziamento) e le passività, permette di determinare il capitale netto (CN).
Di seguito un esempio di un prospetto sintetico di stato patrimoniale a sezioni contrapposte con l’attribuzione dei relativi valori.
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Invece di seguito si riporta un esempio di un prospetto sintetico di conto economico scalare con l’attribuzione dei relativi valori.
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