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2. Bilancio d'esercizio

IL BILANCIO D'ESERCIZIO

Il bilancio d'esercizio è il documento contabile più importante dell'azienda. Viene redatto al termine del periodo amministrativo allo scopo di rappresentare la situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa e il risultato economico dell'esercizio.

Il bilancio di esercizio si compone di tre parti tra loro strettamente connesse e costituenti un tutto inscindibile:

  • lo Stato Patrimoniale: prospetto che mette in evidenza gli elementi attivi e passivi che compongono il patrimonio esistente alla fine del periodo amministrativo e il patrimonio netto. La funzione dello S.P. è mostrare la composizione del patrimonio aziendale e determinare l’entità del patrimonio netto.

  • il Conto Economico: prospetto che mette in evidenza il processo di formazione del risultato economico di esercizio (utile o perdita di esercizio). La funzione del C.E. è determinare il reddito di esercizio attraverso il confronto tra i costi e i ricavi competenti all’esercizio.

  • la Nota Integrativa: svolge, attraverso un'analisi espositiva e con tabelle, una funzione esplicativa di completare e chiarire le informazioni fornite dallo S.P. e dal C.E. che essendo dei prospetti molto sintetici non possono chiarire tutto.

Lo S.P. è fondamentale perché:

  1. in esso si possono vedere i rapporti giuridici che ha l’azienda (diritti di proprietà, diritti di credito, obbligazioni assunte (cioè i debiti), beni di terzi in uso, ecc.)

  2. rappresenta la continuità tra un esercizio e l’altro (poiché le attività e le passività che ci sono alla fine di un esercizio (31/12/xxxx) coincidono con le attività e le passività che ci sono all’inizio dell’esercizio successivo (01/01/xxxx+1).

Il C.E. è molto importante invece ai fini interni della gestione per capire come si è arrivati a quel risultato economico.
L’analisi e l’interpretazione dei valori inseriti nello S.P. e nel C.E. consentono di esprimere un giudizio più approfondito sul reale valore del patrimonio e sulla capacità dell’impresa di produrre nel tempo un reddito positivo (c.d. analisi di bilancio).
Nelle imprese individuali e nelle società di persone il bilancio è un documento interno all'azienda (la legge non richiede infatti che sia portato a conoscenza dei terzi ma solo del fisco). Deve essere quindi redatto e conservato ai fini fiscali e può essere richiesto in visione dalle banche in sede di istruttoria per la concessione di prestiti/fidi). 
Nelle Spa e nelle Srl (c.d. società di capitali) invece il bilancio di esercizio assume importanza all’esterno: è un documento redatto dagli amministratori secondo gli schemi obbligatori previsti dal Codice Civile, approvato dall’assemblea dei soci, pubblicato e depositato presso l’Ufficio del Registro delle imprese tenuto dalla Camera di Commercio.

IL PROCESSO DI FORMAZIONE DEL BILANCIO DI ESERCIZIO

Al fine di redigere il bilancio d’esercizio, il sistema di rilevazione contabile deve correttamente effettuare le seguenti scritture in partita doppia secondo il seguente ordine:

  1. Scritture di apertura = I valori iscritti nei conti riepilogati nello Stato Patrimoniale al termine dell’esercizio precedente costituiscono il «patrimonio iniziale» dell’impresa per l’esercizio successivo; come tali devono essere riaperti addebitando o accreditando il loro saldo al conto di riepilogo Stato Patrimoniale

  2. Scritture di chiusura dei mastrini relativi a ratei, risconti e rimanenze iniziali di merci = È opportuno chiudere fin da subito una serie di conti relativi alle operazioni a cavallo tra l’esercizio precedente e i successivi (rimanenze iniziali di merci e risconti iniziali). Per i ratei si suggerisce di attendere la manifestazione finanziaria delle operazioni che li hanno generati.

  3. Scritture continuative = Nel corso dell'esercizio si rilevano tute le operazioni di gestione esterna dell'impresa avendo riguardo alla loro manifestazione finanziaria

  4. Bilancio di verifica = Prima di procedere alla registrazione delle scritture di assestamento viene predisposta la situazione contabile (c.d. bilancio di verifica). Tale operazione permette di evidenziare i valori accolti in ogni conto dall’01/01 al 31/12.

  5. Scritture di assestamento = Al fine della determinazione in via contabile del reddito d’esercizio, al termine dell’esercizio occorre integrare o stornare il saldo di quei conti dove sono state registrate operazioni la cui manifestazione finanziaria non corrisponde alla competenza economica.

  6. Bilancio di verifica = Prima di effettuare la chiusura dei conti occorre di nuovo “fotografare” la situazione contabile dell’impresa. Tale operazione consente di evidenziare i saldi dei vari conti dopo le rilevazioni di assestamento.

  7. Scritture di chiusura = I saldi dei conti economici accesi a costi e ricavi di esercizio vengono chiusi nel conto di riepilogo Conto Economico. Determinato per differenza il risultato di esercizio, tutti i restanti conti trovano chiusura nel conto di riepilogo denominato Stato Patrimoniale.

  8. Bilancio d'esercizio = Ottenuta la situazione contabile di chiusura, si procede alla redazione del bilancio d’esercizio secondo gli schemi previsti dagli artt. 2323 e ss. del c.c.

In particolare, le due ultime fasi del processo contabile di formazione del bilancio di esercizio presentate nel precedente schema richiedono alcune precisazioni.
Per quanto riguarda le scritture di chiusura si tratta di accreditare tutti i conti accesi a costi di esercizio di un importo pari al loro saldo, addebitando il C.E.; viceversa, i conti accesi ai ricavi di esercizio saranno movimentati in dare di un importo pari al loro saldo accreditando il C.E. In tal modo, l’eccedenza di quest’ultimo conto, a seconda che sia in dare o in avere, esprimerà rispettivamente la perdita o l’utile di esercizio. La rilevazione di tale risultato consente di chiudere il C.E. essendo detto risultato indicato nella sezione in cui figura l’importo minore.
Il risultato a cui si previene è pertanto il seguente:

 

 

Successivamente, dovranno essere chiusi i conti rimasti ancora aperti, ovvero: i conti finanziari attivi e passivi, i conti di reddito accesi a costi e ricavi sospesi e i conti di capitale.
Anche in questo caso, si chiudono in avere i conti che hanno eccedenza dare e viceversa in dare i conti che hanno eccedenza avere, rispettivamente addebitando e accreditando il conto S.P.
Il risultato a cui si perviene è quindi il seguente:

 

 

 

 

 

 

I prospetti di Conto Economico e di Stato Patrimoniale così ottenuti, detti a struttura logica, sono pertanto rappresentazioni di derivazione strettamente contabile.

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